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Consulenza organizzativa

Oltre l'evidenza
Quando una azienda chiede una consulenza organizzativa i dirigenti vedono qualche problema e hanno in mente spazi di miglioramento. Danno spiegazioni, spesso valide e convincenti, dei problemi e ipotizzano interventi. Anche la base, anche i dipendenti vedono problemi, magari diversi o inquadrati diversamente, si danno le loro spiegazioni e hanno le loro soluzioni.
Di regola la realtà è più complessa. Andando a indagare e analizzare con l'approccio e la visione del ricercatore, ci si accorge che dietro a un problema c'è un intricato gioco di fattori, mentre le spiegazioni degli interessati tendono a essere più semplici e riduttive.
Abitualmente il ricercatore scopre anche fatti insospettati, che fanno guardare ai problemi e alle possibili soluzioni con altri occhi. Nelle organizzazioni di solito ci sono aspetti che vertici e base ignorano e che possono risultare decisivi per fare interventi di miglioramento.
Se vogliamo fare interventi organizzativi di successo, tutto comincia con la ricerca che ci fa andare oltre l'evidenza. La parola ricerca non deve spaventare. Si tratta di attività, come focus group, interviste, somministrazione di questionari o test, condotte agevolmente e che, oltre a fornire informazioni utili, consentono anche di preparare il terreno e cominciare a fare azioni di miglioramento.
Le leve giuste

Per ottenere risultati occorre agire sulle leve giuste. Individuarle non è semplice. Un difetto di molte consulenze è che procedono in modo standardizzate, agendo sulle leve che il consulente è abituato a considerare, in base alla sua esperienza e al curriculum pregresso.

Per individuare le leve giuste occorre basarsi su quel lavoro di ricerca che porta a conoscere l'organizzazione o gli aspetti di questa che interessano, andando oltre quel che appare a prima vista. Spesso è importante anche analizzare il contesto in cui l'organizzazione opera.

D'altra parte il ricercatore che si sforza di trovare le leve giuste deve avere in mente anche certi principi che la ricerca pura nelle discipline scientifiche del settore vanno chiarendo e scoprendo. Il consulente deve essere un autentico studioso, costantemente aggiornato. 

Ad esempio, oltre 25.000 studi sul FAE (Fundamental Attribution Error) dimostrano che tendiamo a sopravvalutare il peso delle persone e sottovalutare l'influenza che le situazioni hanno sui comportamenti delle persone. Alla luce di queste evidenze scientifiche, conviene sempre interrogarsi sui contesti organizzativi in cui gli individui si trovano a operare e preferire leve che cambiano opportunamente questi, sapendo che le persone cambieranno di conseguenza. Vie diverse sono di regola più dispendiose, meno efficaci e a volte causano, specie nel mondo di oggi, altri problemi. 

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Partecipazione

Nelle nostre consulenze non ci limitiamo a dialogare con i vertici aziendali per concordare sui problemi e sulle strategie. Dedichiamo molto a dialogare con la dirigenza e con la base e a supportare e affiancare  nel lavoro durante tutta la consulenza. Accade così che pur nel rispetto delle competenze di ciascuno, ricercatori e professionisti collaborano e gli uni si aprono  alla visione degli altri e ne traggono vantaggio. Le nostre sono consulenze decisamente partecipative, dove mondo scientifico e economico-produttivo ci incontrano e avanzano assieme.

La partecipazione ha indubbi vantaggi. Oltre al fatto che le azioni sono più incisive, c'è il vantaggio che si cresce. Dirigenti e personale apprendono confrontandosi con persone abituate a far ricerca su realtà come la loro. I ricercatori hanno l'opportunità di vedere le cose con gli occhi di chi opera in prima linea e di ricevere stimoli per condurre studi ulteriori, che a volte aprono mondi nuovi.

Pianificare, implentare, supportare, controllare

Dopo aver analizzato  problemi e situazione e trovato leve per intervenire, non basta pianificare gli interventi e metterli in atto. Il cammino è circolare. Tendiamo a controllare i risultati, tornare a analizzare, aggiustare il tiro. Siamo poi sempre vicini a dirigenti e dipendenti, nell'ootica della partecipazione e dell'incontro dei due mondi.

Ricerca-azione e ricerca pura

Una consulenza di Parisio Di Giovanni e Marco Galdenzi in una azienda di trasporti è partita dall'esigenza avvertita dal vertice di un cambiamento di struttura e cultura organizzativa e di rapporto con gli stakeholders, dettata da vari cambiamenti aziendali e sociali che si erano verificati.  Indagine qualitative mediante focus group e quantitative sulla popolazione aziendale hanno fatto scoprire fatti inaspettati e suggerito leve per intervenire. In effetti, diversamente da quello che si poteva immaginare, il personale era come una molla carica, pronta a scattare per dare il via al cambiamento culturale. Bisognava trovare il modo adatto di incanalare quell'energia rimasta bloccata e misconosciuta.

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Il nostro modo di fare consulenza ha tutte le caratteristiche della ricerca-azione. A questa uniamo l'uso di conoscenze e principi derivati dalla ricerca pura, così da superare i limiti della ricerca-azione.

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