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In sanità

In sanità portiamo avanti diverse attività di formazione e supporto alla gestione organizzativa e della comunicazione. Hanno come denominatore comune lo sforzo di rispondere alle esigenze legate ai cambiamenti attuali, che in sanità si fanno sentire con particolare rilievo.

Empowerment dei pazienti

L'empowerment di pazienti e cittadini è un lavoro teso a sviluppare nei pazienti e nei famigliari le competenze utili a partecipare ai servizi, intervenendo consapevolmente nelle decisioni che riguardano la loro salute. Solitamente tra le competenze si fanno rientrare le informazioni e le conoscenze sanitarie (sulle patologie, le attività di prevenzione, i percorsi diagnostici, le cure, il funzionamento del sistema), ma anche abilità di autogestirsi, decidere, rapportarsi a professionisti che curano.

Oggi abbiamo prove consistenti che facendo empowerment si migliorano le cure e la salute della popolazione, specie nelle patologie croniche. Migliora la qualità dei servizi, si eleva il livello di competenza e esperienza lavorativa degli operatori della sanità, si riducono i contenziosi e  cure e percorsi  diagnostici  tendono a essere più appropriati.

Nonostante abbia evidenti vantaggi, fare empowerment è difficile. Ci sono barriere da superare, come il paternalismo che caratterizza la cultura tradizionale della sanità o il modo in cui sono impostate le istituzioni sanitarie, centrate sulle malattie acute e sull'erogazione di prestazioni.

Di solito l’empowerment è affidato all’iniziativa dei singoli professionisti e al rapporto diretto con gli utenti o al più a informative che vengono consegnate. Questi modi tradizionali hanno un loro valore, ma per funzionare richiedono che ci sia una certa competenza comunicativa dei professionisti e un considerevole impegno, cose che di solito sono carenti.

Nel mondo di oggi però questo modo di procedere per diverse ragioni non regge più. Uno dei motivi più significativi è che circola molta informazione sui temi sanitari, che pazienti, professionisti e stakeholders ricevono. I media, specie quelli della seconda esplosione tecnologica, hanno modificato drasticamente il contesto in cui la sanità opera. Occorre perciò che ci si impegni in un lavoro di empowerment molto più assiduo e che faccia uso di tutti gli strumenti comunicativi oggi disponibili e in modo efficace e intelligente. L’Azienda Sanitaria deve diventare un’agenzia di socializzazione e formazione che spicca, incide significativamente e fa da costante riferimento. Anziché tenersi fuori dal mondo della comunicazione, bisogna entrarci da protagonisti. 

Noi facciamo ricerca-azione su come utilizzare al meglio a fini di empowerment gli strumenti di comunicazione disponibili. Ci occupiamo di realizzare con modalità comunicative adeguate siti, testi, filmati, applicazioni e altri messaggi veicolati da siti o social media, che forniscono informazioni su patologie, esami diagnostici, azioni di prevenzione e costruzione della salute.

Per modalità comunicative adeguate intendiamo non solo che i messaggi attraggano l’interesse, siano accettabili, comprensibili e di aiuto, ma anche che siano costruiti in modo tale da ridurre il rischio di distorsioni che la mente dei riceventi è portata a fare e che sfociano in fraintendimenti a volte pericolosi.

Una caratteristica dei nostri servizi di empowerment è che assistiamo e supportiamo i professionisti delle organizzazioni per cui lavoriamo. Farlo è importante, perché è da loro che devono arrivare i contenuti da veicolare e soprattutto perché vanno coinvolti e devono sentirsi protagonisti. Operando così non ci si limita a mettere in circolazioni informazioni utili, ma si formano sul campo i professionisti dell’organizzazione, che diventano più abili nell’empowerment anche nelle loro attività quotidiane. Otteniamo un effettivo cambiamento culturale, che rende professionisti e organizzazioni adatti a lavorare al meglio nel mondo di oggi.

Empowerment professionale e knowledge transfer

Siamo nell'era della cognizione distribuita. Quel che riusciamo a fare non dipende solo dalla nostra mente, ma da come questa interagisce con l'ambiente, con cose, strumenti, conoscenze e altre persone intorno a noi. Grazie alle nuove tecnologie un medico può accedere velocemente al mare della letteratura scientifica e, se ne è capace, può aggiornarsi in modo impressionante. Se a questo uniamo il fatto che il sapere scientifico cresce esponenzialmente e quel che era valido qualche anno fa può non esserlo più oggi, appare evidente che le modalità di aggiornamento tradizionali sono inadeguate.

Per quanto restino strumenti validi, formazioni e congressi non sono più sufficienti. Occorre un lavoro continuo di documentazione, studio e confronto con i colleghi.

Per raggiungere questo obiettivo occorre che i professionisti della sanità facciano una sorta di rivoluzione culturale, che accettino di concepire in modo dinamico le proprie competenze professionali, non come un patrimonio dato. Devono poi, chi più e chi meno, sviluppare le abilità necessarie a passare in rassegna rapidamente ed efficacemente linee guida e soprattutto letteratura scientifica.

Una sfida del genere non può essere affrontata dai professionisti della sanità da soli. Occorre che le organizzazioni in cui lavorano li supportino. Per questo vanno strutturati sistemi di knowledge transfer. 

In una azienda sanitaria il knowledge transfer può essere organizzato affidandolo a una apposita Unità di transfer. La via di creare una Unità di transfer però, oltre ad essere dispendiosa, non ha certe ricadute positive, che si ottengono affidando l'attività a gruppi di clinici che operano in azienda nei vari servizi. Il modello dell'IOM, Institute Of Medicine, è impostato così: i professionisti che operano in azienda si riuniscono in gruppi di lavoro e cercano di fondere studio della letteratura scientifica e pratica clinica, dando vita a un movimento circolare continuo.

Noi formiamo il personale sanitario promuovendo un cambiamento culturale, per far superare le resistenze che oggi s’incontrano. Ci occupiamo anche di far ricerca e formazione per sviluppare rapidamente skills utili a lavorare secondo il paradigma della cognizione distribuita. Da tempo ci poniamo il problema di come trasformare un semplice laureato in medicina o specializzato in qualche branca in una persona capace nell’arco di minuti di documentarsi sullo stato dell’arte scientifico relativo a una questione, un’abilità oggi limitata ad alcune figure di scienziati.

Possiamo anche portare un’organizzazione sanitaria a darsi sistemi di knowledge transfer con diverso grado di strutturazione. Una metodo che abbiamo sperimentato è quello dei seminari multisciplinari aziendali, in line con il modello dell'IOM.

Vengono individuate tematiche rilevanti nella pratica clinica, partendo da segnalazioni raccolte appositamente. Per ciascuna tematica scelta viene poi costituito un gruppo interdisciplinare, formato da specialisti diversi, esperti di aspetti del tema-problema in esame e/o interessati a questo nell'esperienza quotidiana. Il gruppo si avvale del supporto di un nostro facilitatore esterno. Questi a competenze mediche unisce competenze di metodologia della ricerca scientifica, formazione, conduzione di gruppi e comunicazione.

I partecipanti passano in rassegna la letteratura scientifica e analizzano le linee guida delle società scientifiche. Confrontano quanto emerso con le pratiche cliniche abituali e cercano di individuare problemi e trovare soluzioni e arrivare a indicazioni utili.

In incontri periodici i vari specialisti del gruppo pianificano il lavoro, si confrontano su quanto hanno trovato e maturato e redigono report. Nella redazione di report cercano di fare in modo che questi siano rigorosi e ben documentati e al tempo stesso strutturati in modo da essere facilmente comprensibili e fruibili nella pratica. L'intento non è infatti redigere testi scientifici o relazioni congressuali, ma diffondere in azienda conoscenze utili a migliorare l'attività clinica.

In incontri formativi i report redatti vengono presentati agli operatori delle aree interessate e se ne discute assieme. Di norma per ciascun report si tengono più incontri, a ciascuno dei quali partecipano mediamente cinquanta operatori circa.

I testi elaborati vengono anche pubblicati su siti dedicati. I siti consento una diffusione più capillare e mirata, anche perché possono essere consultati all'occorrenza da operatori alle prese con un dato problema clinico.

Il passaggio successivo è redigere linee guida aziendali, che tengano conto di quanto emerso nei gruppi di lavoro e negli incontri formativi. 

Il lavoro è continuo e il processo è circolare.

Altre attività

Abbiamo esperienza in altre azioni capaci di migliorare il lavoro delle aziende e dei professionisti della sanità.

  • Reingegnerizzazioni di processi, fatte in maniera condivisa dagli operatori delle realtà interessate.

  • Analisi della qualità percepita, condotte con questionari metrici costruiti con metodologie scientificamente valide e personalizzati e inserite nel quadro di processi di miglioramento continuo.

  • Analisi della qualità per obiettivi.

  • Sistemi avanzati di gestione del rischio, basati sui diari degli errori, anziché, come erroneamente si fa in sanità, su near misses o reporting degli incidenti. 

  • Sistemi di controllo degli errori di ragionamento. La mente umana tende a commettere tipici errori di ragionamento e la mente di un medico non è diversa da una qualsiasi mente. Oltre a fare corsi di obiettività, in cui si illustrano i tipici errori sistematici e si insegna l'arte di gestirli, siamo in grado di realizzare strumenti per favorire i corretti ragionamenti.

I NOSTRI CORSI DI FORMAZIONE IN SANITA'

Possiamo progettare corsi mirati, in risposta a specifiche esigenze di realtà sanitarie. Disponiamo anche di un’offerta standard, dato che negli anni abbiamo accumulato esperienza in una serie di corsi, ormai consolidati, che rispondono a bisogni ricorrenti, soddisfano i partecipanti e hanno esiti documentati. Schematicamente possiamo distinguerne tre tipi.

  • Corsi di sensibilizzazione. Servono a far prendere coscienza di nuove esigenze e cambiamenti nel modo di agire e pensare che la realtà di oggi richiede e far superare barriere culturali spesso presenti. Sono corsi che condotti piuttosto estesamente possono cambiare favorevolmente clima e cultura organizzativa e che comunque, anche quando rivolti a pochi partecipanti, preparano il terreno per apprendimenti e corsi successivi.

  • Corsi di sviluppo di skills. Mirano a far acquisire o migliorare specifiche abilità utili nell’attività professionale, come quella di consultare rapidamente ed efficacemente linee guida e letteratura scientifica o gestire la comunicazione interpersonale o migliorare i ragionamenti clinici. In genere includono una prima fase di sensibilizzazione e seguono un percorso in più tappe, che oggi sappiamo sono necessarie per arrivare a sviluppare davvero skills.

  • Corsi di formazione-azione. In questi corsi ai partecipanti si chiede di fare, sotto la guida di facilitatori esperti, qualcosa di operativo, come elaborare testi, preparare seminari multidisciplinari, costruire semplici strumenti, definire una procedura, reingegnerizzare un processo organizzativo. Il lavoro diventa l’occasione per formarsi sotto vari aspetti, attraverso una molteplicità di esperienze stimolanti e apprendimenti. L’esito è doppio, sul piano della produzione e della formazione. Una ricaduta importante consiste nel fatto che i partecipanti vengono responsabilizzati e si sentono protagonisti dei miglioramenti della qualità del servizio.

La durata dei corsi standard oscilla indicativamente tra 8 e 36 ore. Solitamente ottengono un significativo numero di crediti ECM. 
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qui sotto i corsi su cui abbiamo maggiormente lavorato
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clicca sul titolo per andare alla presentazione del corso
Empowerment-Verso una sanità migliore
un convegno organizzato da Really New Minds assieme alla AUSL di Teramo in cui sul tema si sono confrontate diverse realtà italiane.
Nel sito del convegno il problema dell'empowerment in sanità è trattato
 con riferimenti alla letteratura scientifica in merito.
Ci si addentra in tutti e tre i tipi di empowerment:  dei pazienti, dei professionisti e delle organizzazioni.
vai al sito del convegno

"Curare il cancro intelligentemente"
è un sito di empowerent dei pazienti affetti da cancro realizzato da Really New Minds.
Cerca soprattutto di "coscientizzare", di far prendere coscienza della necessità di affrontare simili malattie e di impegnarsi e partecipare a gestire al meglio

i problemi che s'incontrano nelle cure.

vai al sito 
Modello di aggiornamento e knowledge transfer
dell'Institute Of Medicine
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l seminario sul Buon uso della PET rientra in una esperienza di empowerment professionale e knowledge transfer avviata e portata avanti col supporto di

Really New Minds 

vai al sito del seminario
disponibile in ebook
e cartaceo
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